MERCOLEDì 9 SETTEMBRE 2015 | 22.30 | 1h30′
LA PELANDA | TEATRO 2
teatro
nell’ambito di Focus Jelinek
Jackie e le altre,
un altro pezzo dedicato a Elfriede Jelinek
Jackie di Elfriede Jelinek
traduzione di Luigi Reitani
uno spettacolo di Andrea Adriatico
con Anna Amadori, Olga Durano, Eva Robin’s, Selvaggia Tegon Giacoppo
costumi Angela Mele Milano
suono e scena Andrea Barberini
grafica Albertina Lipari De Fonseca
cura Daniela Cotti, Monica Nicoli, Saverio Peschechera, Alberto Sarti
grazie a Stefano Casi, Giulio Maria Corbelli, Elena Di Gioia, Andrea Cigni
una produzione Teatri di Vita
in collaborazione con Fondazione Orizzonti d’Arte, Festival Focus Jelinek
col sostegno di Comune di Bologna – Settore Cultura, Regione Emilia-Romagna – Servizio Cultura, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
a Pina
www.teatridivita.it
www.andreaadriatico.it
Jacqueline Kennedy rievoca la sua storia, il rapporto con John Kennedy, il tragico omicidio del Presidente seduto al suo fianco, le scappatelle del marito con Marilyn Monroe, i segreti del suo inconfondibile look, i vestiti e le acconciature… tutto questo nel fiume di parole scritto da Elfriede Jelinek, l’autrice austriaca premio Nobel per la letteratura nel 2004, a cui Andrea Adriatico ha dedicato un trittico. In quest’opera la scrittrice riesce a tratteggiare la storia di un paese in profonda mutazione, gli Usa, e nello stesso tempo a ricostruire il personaggio di Jackie con grande dovizia di particolari. Una dimensione più popolare e aneddotica convive con un’analisi stratificata, che riporta a un periodo storico cruciale per le sorti del pianeta. Nello spettacolo, le parole di Jackie sono riportate da quattro “cloni” della prima diva politica del dopoguerra, in una moltiplicazione corale dell’individualità espressa dalla “presidentessa”. Una sorta di oratorio post-pop, in cui i simboli iconici di Jacqueline Kennedy – i capelli, i vestiti, le pose – rimbalzano da una all’altra, diventando emblema assoluto di una moderna rappresentazione del potere, che esprime sé stesso attraverso segni folgoranti che seducono le masse.
BIOGRAFIA
Andrea Adriatico compone partiture della parola e dello spazio, facendo base nella “casa” bolognese di Teatri di Vita creata nel 1993: spettacoli che spesso incontrano drammaturgie dense come quelle di Bernard-Marie Koltès, Pier Paolo Pasolini, Samuel Beckett, Copi, Elfriede Jelinek, interlocutori privilegiati di un modo autorale di creare concerti di corpi e voci, attraversando con i suoi lavori numerosi festival dalla Biennale Teatro al Festival Orizzonti, dallo Short Theatre a Santarcangelo. Al cinema racconta rimozioni intime (nei film drammatici Il vento, di sera; All’amore assente) e pubbliche (nei documentari +o- il sesso confuso. racconti di mondi nell’era aids, e Torri, checche e tortellini), presentate e premiate in festival internazionali.