DOMENICA 13 SETTEMBRE 2015 | 17.30 e 19.00 | massimo per 50 spettatori
BIBLIOTECA VALLICELLIANA
teatro
Nell’ambito del Focus Jelinek
Nuvole. Casa.
di Elfriede Jelinek
traduzione Luigi Reitani
di e con Chiara Guidi
musiche di Daniele Roccato eseguite al contrabbasso dall’autore
con la partecipazione di Filippo Zimmermann
produzione Socìetas Raffaello Sanzio e Festival Focus Jelinek
www.raffaellosanzio.org
In Nuvole.Casa. le parole si accumulano, strati su strati, come mattoni per la costruzione di una casa. Sono parole di altri, tratte da Hölderlin, Heidegger, Fichte, Kleist e da lettere della RAF del 1973-1977 che la scrittrice prende, solleva e sposta dal libro nel quale si trovano per collocarle nel suo libro. Se ne serve per dire altro rispetto a ciò che si legge, lasciandone aperta la decifrazione che non può accontentarsi di sapere da dove quelle parole provengono. Il principio compositivo resta oscuro e le frasi dense di significato ma, estrapolate dal loro contesto, non rimandano ad alcuna spiegazione. Possiamo ascoltare, non capire, e se si ascolta pare di udire una voce sotterranea, grave come il suono di un contrabbasso, che tiene unito l’intero corpo dell’opera. Jelinek entra nel linguaggio come se entrasse in una casa e lì, provocatoriamente, eleva un inno al sacro suolo tedesco e ribadisce quel ‘noi’ che ricorre insistentemente come un metronomo, scandendo i flussi e riflussi della storia e dell’umanità.
Nuvole.Casa. è una favola del potere. Ne conosciamo le vittime, gli orrori dettati dall’emblema dell’atroce ‘purezza’, ancor prima di leggere il libro. La storia ci è nota a priori. Eppure, nel libro della Jelinek ciò che conosciamo prende la forma di un enigma che è la promessa di un mutamento. Per scrivere il suo libro Jelinek strappa le pagine di alcuni libri e le affida al ritmo della composizione. Strappa anche la parola che forma il titolo che originariamente indica il “Paese della cuccagna”: Wolkenkuckucksheim.
Ne esclude una parte: kuckuck che significa cuculo, mentre la prima parte e l’ultima significano rispettivamente nuvole e casa. Un Wolkenkuckucksheim è il luogo della fantasia, ma nuvole e casa senza il cuculo non si armonizzano e restano in tensione.
In questa tensione c’è l’attesa di una promessa: la bellezza di un mondo ideale che l’arte cerca sia rielaborando ciò che è realmente accaduto, sia riconsegnandolo alla forza concreta del presente attraverso la disarticolazione di parole e gesti della memoria.
BIOGRAFIA
Chiara Guidi, fondatrice con Romeo e Claudia Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio, sviluppa una personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso di un testo, ma anche come corpo, azione, disegno, rivolgendo la propria tecnica vocale sia a produzioni per un pubblico adulto, sia elaborando una specifica concezione di teatro legato all’infanzia. La Socìetas in un percorso ormai trentennale ha realizzato spettacoli presentati nei principali festival e teatri internazionali di tutti i continenti, nei quali Chiara Guidi ha esplorato la dimensione sonora della scena, in collaborazione con il compositore americano Scott Gibbons in opere come Il Combattimento, su musiche di Claudio Monteverdi, fino al ciclo della Tragedia Endogonidia (2002-2004) nelle maggiori capitali europee.
La voce è per Chiara Guidi una materia da conoscere e plasmare, ma anche un veicolo che porta la parola a vivere al di là del significato. È la messa in atto di una visione che non si appoggia sul significato, ma sul suono e che in questo levare riporta il teatro alla propria origine. Da qui l’idea di infanzia del teatro e il rivolgersi ai bambini come fonti originarie, costruendo intorno ad essi, senza mediazioni, le condizioni fondamentali per lo sviluppo di un immaginario profondo. Accanto alle produzioni, Chiara Guidi nel 2009 ha diretto il festival Santarcangelo dei Teatri, e dal 2008 assumendo la musica come paradigma dirige Màntica, un programma di teatro e musica al Teatro Comandini di Cesena. Nel 2011 inaugura Puerilia, festival di puericultura teatrale. Fra le opere recenti lo spettacolo Poco lontano da qui con Ermanna Montanari, e La Bambina dei Fiammiferi per un pubblico di adulti e bambini con il pianista Fabrizio Ottaviucci, con il quale crea nel 2013 il monologo Tifone da Joseph Conrad. Nel 2013 ottiene il Premio al Maestro – Premio Nico Garrone, e il Premio Speciale UBU per i festival Màntica e Puerilia. Nel 2014 produce presso Campbelltown Arts Center, in Australia, lo spettacolo per l’infanzia Jack and the beanstalk, in collaborazione con Adelaide Festival, e debutta in Italia con Macbeth su Macbeth su Macbeth. Uno studio per la mano sinistra in collaborazione con il musicista Giuseppe Ielasi, l’artista visiva Francesca Grilli e il violoncellista Francesco Guerri. Dal 2015 al 2018 è nominata Artiste Associée al Théâtre Nouvelle Génération di Lione, Francia.
Daniele Roccato, contrabbassista solista e compositore, è riconosciuto come una delle voci più interessanti della scena musicale internazionale. Come solista ha suonato in molti dei festival e delle sale da concerto più prestigiose del mondo, spesso presentando proprie composizioni. Per lui hanno scritto e approvato trascrizioni Gavin Bryars, Julio Estrada, Ivan Fedele, Hans Werner Henze, Terry Riley, Stefano Scodanibbio, Sofia Gubaidulina. Assieme a Scodanibbio ha fondato l’ensemble di contrabbassi “Ludus Gravis”, del quale è concertatore e solista. Con lo scrittore, drammaturgo e attore Vitaliano Trevisan ha realizzato i lavori teatrali Solo et Pensoso, Time Works, Note sui Sillabari, Madre con Cuscino, Campo Marzo 9/10, Burroughs in Cage, Good Friday Night, che lo hanno visto coinvolto in qualità di compositore e performer. Per il danzatore e coreografo Virgilio Sieni ha scritto le musiche di Agorà Tutti, Vangelo secondo Matteo (prodotti da La Biennale di Venezia), CORPUS_Deposizioni e Visitazioni, Vita_Nova, DOLCE VITA_Archeologia della Passione. Nell’ambito del teatro d’avanguardia ha scritto le musiche per Nuvole. Casa., realizzato da Socìetas Raffaello Sanzio (Chiara Guidi) e, a quattro mani con Luigi Ceccarelli, per LUS, realizzato dal Teatro delle Albe (Ermanna Montanari, Marco Martinelli). Nel campo della creazione estemporanea e dell’improvvisazione ha realizzato progetti concertistici e discografici con Mark Dresser, Vinko Globokar, Garth Knox, Joëlle Léandre, Thollem McDonas, Butch Morris, Barre Phillips, Michele Rabbia, Terry Riley. Alcuni dei suoi molti lavori di trascrizione sono in corso di pubblicazione per le edizioni Sikorski, Schott e Salabert. Ha portato ilcontrabbasso solista nell’ambito pop con i progetti in trio con Lucio Dalla e con Roberto Vecchioni. Titolare della cattedra di contrabbasso presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, è spesso invitato a tenere seminari presso prestigiose accademie e università. Diversi suoi concerti sono statitrasmessi da Rai RadioTre e dal canale Sky ARTE.