GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2015 | 22.00 | 1h20’
VENERDÌ 4 SETTEMBRE 2015 | 19.00 | 1h20′
LA PELANDA | FOYER 2
teatro/performance
MDLSX
con Silvia Calderoni
regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
drammaturgia Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
suoni Enrico Casagrande
in collaborazione con Paolo Baldini e Damiano Bagli
luce e video Alessio Spirli
produzione Elisa Bartolucci e Valentina Zangari
promozione Italia Sandra Angelini
distribuzione estera Lisa Gilardino
produzione Motus 2015
in collaborazione con La Villette – Résidence d’artistes 2015 Parigi, Create to Connect (EU project) Bunker- Mladi Levi Festival Lubiana, Santarcangelo 2015 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, MARCHE TEATRO
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna
www.motusonline.com
MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. È verso la fuoriuscita da tutte le categorie anche artistiche che MDLSX tende in un “scandaloso” coming-out teatrale di Silvia Calderoni che dopo 10 anni con Motus si avventura in un esperimento dall’apparente formato di Dj/Vj Set. Terreno magmatico in cui collidono fiction e autobiografia. MDLSX oscilla da Gender Trouble a Undoing Gender. Pagine di Judith Butler che, con pagine di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei manifesti Queer, tessono il background di questa Performance-Mostro.
BIOGRAFIA
Motus collettivo nomade e indipendente, con gli ultimi progetti ha indagato grandi classici per prendere di petto questioni brucianti della quotidianità: Too Late!, Alexis. Una tragedia greca, Nella tempesta, Caliban Cannibal tutt’ora continuano la vasta tournée internazionale. MDLSX apre un nuovo fronte di ricerca sul confine/conflitto con le “diversità” con il progetto Okayafrica, che vedrà la nascita di Black Drama (Chi era Pilade?) ispirato (anche) agli “Appunti per un’Orestiade Africana” di Pasolini.