GIOVEDì 10 SETTEMBRE 2015 | 21.00 | 50′
LA PELANDA | TEATRO 2
danza
KORE
liberamente tratto da La Ragazza Indicibile. Mito e Mistero di Kore di Giorgio Agamben, Monica Ferrando
regia, coreografia, scene Virgilio Sieni
interpretazione e collaborazione Ramona Caia
musiche Angelo Badalamenti, Francesco Giomi, Arvo Pärt
luci Virgilio Sieni
Produzione 2012 Torinodanza, Compagnia Virgilio Sieni
collaborazione alla produzione Fondazione Teatro della Pergola Firenze CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
la Compagnia è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze – Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità
Lo spettacolo KORE ha ricevuto il Premio Danza&Danza come miglior produzione italiana del 2012.
www.sienidanza.it
Kore si ispira al testo del filosofo Giorgio Agamben La ragazza indicibile. Mito e Mistero di Kore dedicato al mito di Persefone.
Un manifesto sulla femminilità, ma anche l’impulso a superare tutto ciò che è umano lasciandoci intravedere il viaggio ininterrotto dell’uomo.
Kore è quella lontananza che declina verso di noi giungendo dal passato per farci vivere la vita stessa: tra la figlia e la madre, tra l’umano e l’animale, appare una terza figura che mette in questione tutto quello che crediamo di sapere della femminilità, e più in generale dell’uomo e della donna.
Il corpo si dona alla danza, cioè si mostra in un gioco inaspettato che trascolora in continue metamorfosi. Qui la danzatrice utilizza tutti elementi che la possano condurre oltre un vocabolario prestabilito: si scuote verso il senso profondo che la congiunge, o meglio, la rende tangente, all’animale. Vuole dirci, con la sua geografia di muscoli e tendini aperti con gioiosità all’ospite, cos’è la bellezza dei margini: un viaggio tra l’essere ragazzina e giocattolo, bambolina trasfigurata che rimanda a Las meninas di Velazquez così come al centro di gravità delle marionette descritto al pari del cammino dell’anima del danzatore ne Il teatro delle marionette di Kleist.
Ospiti della femminilità che abitano il corpo di Kore sono anche figure ancestrali, aloni, ombre che fanno apparire una narrazione che attraversa epoche e territori. Figure silenziose, ammutolite ad occhi chiusi, così venivano descritti gli iniziati ai riti sacri.
Il mistero eleusino consiste in un’azione drammatica, in una sorta di pantomima accompagnata da canti sacri e da formule che rappresenta la sacra storia del rapimento di Kore, dell’erranza di Demetra e del ricongiungimento delle due dee. In questo dramma iniziatico, in questo chiudere gli occhi, in silenzio si comincia il viaggio, si attraversano territori, si giunge altrove.
Nello spettacolo Kore affronta tre viaggi e tutte le volte parte dall’oggi per lasciarsi affascinare dal passato: prima bambolina (Korai sono le bamboline che venivano appese ai rami in prossimità di un tempio), poi ombra assieme animale e dio, infine madre e vergine.
Kore è il corpo e il suo guscio, la figura che appare e la culla della dinamica: così la danzatrice guarda al passato, diviene madre nel momento che scopre nuovi gesti, torna alla sua pelle per intuire sempre il tempo dell’inizio. In questo farsi della figura il corpo diviene tramite di infiniti tragitti. Nello spazio del corpo dunque abitano questi due mondi apparentemente opposti. Terre lontane, figure stratificate, passato e presente. KORE, la ragazza indicibile, è la soglia che si manifesta con le sue pratiche di attraversamento fra i vari territori, tra luoghi e ere. Lei si volta sempre indietro ad osservare il passato che metricamente la nutre: bambina, madre, donna, animale, bambolina, in cammino, vergine.
E’ veramente misterioso come ancora oggi si possa cadere nel corpo della danza per essere iniziati al tempo.
BIOGRAFIA
Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, è protagonista della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni ’80. Nato a Firenze, si è formato nella danza classica e contemporanea ad Amsterdam, New York e Tokyo; il suo percorso comprende inoltre studi di arti visive, architettura, arti marziali.
Nell’83 ha fondato la compagnia Parco Butterfly, poi trasformata nel 1992 nella Compagnia Virgilio Sieni: attualmente una delle principali realtà coreografiche italiane, legata con solidi rapporti produttivi ai più importanti teatri e festival europei, tra i quali Festival d’Avignon, Biennale de la Danse de Lyon, Charleroi Danse di Bruxelles e Thèâtre du Merlan Scène Nationale di Marsiglia, oltre che a tutte le principali realtà produttive italiane.
In qualità di coreografo ospite, a partire dai primi anni ’90, Sieni ha creato coreografie per i principali Enti Lirici ed istituzioni teatrali italiane, tra i quali: il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Comunale di Firenze – Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, Il Teatro dell’Opera di Roma. Per la creazione dei suoi lavori si è spesso avvalso della collaborazioni di artisti visivi, musicisti e compositori di rilievo internazionale. Tra i musicisti si ricordano Alexander Balanescu, Giorgio Battistelli, Ennio Morricone, Steve Lacy, Francesco Giomi/Tempo Reale, Evan Parker, Stefano Scodanibbio. Per i costumi Miuccia Prada con la quale ha realizzato tre produzioni.
Recentemente la Compagnia Virgilio Sieni ha ricevuto diversi riconoscimenti: dopo tre premi Ubu (nel 2000, nel 2003 e nel 2011), lo spettacolo Sonate Bach_di fronte al dolore degli altri (prod. 2007) ha vinto il premio Danza&Danza come “migliore novità italiana dell’anno” e compare nel libro di Marinella Guatterini L’ABC della danza, dedicato alle 16 coreografie più significative degli ultimi 100 anni.
Nel 2008 Virgilio Sieni è stato invitato al Festival d’Avignon con due lavori: Osso (prod. 2005) e una nuova creazione coprodotta dal Festival, Interrogazioni alle vertebre. Sempre nel 2008, in coproduzione con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana, ha creato La natura delle cose, tratto dal De Rerum Natura di Lucrezio, avvalendosi della prestigiosa collaborazione del filosofo Giorgio Agamben per la drammaturgia con il quale ha realizzato anche la sua ultima creazione Kore a partire dal testo dello stesso filosofo La Ragazza Indicibile.Mito e mistero di Kore.
Virgilio Sieni è autore e interprete di Solo Goldberg Improvisation (prod. 2001), di Nei Volti (prod.2011 con il flautista Giampaolo Pretto) e dello spettacolo Osso (prod. 2005), pièce che vede in scena il coreografo e suo padre ottantenne, in un dialogo gestuale, fisico e sonoro intimo e trasfigurato.
Nel giugno 2010 la Biennale Internazionale di Danza di Venezia, la Biennale de Danse de Lyon, il Festival Bitef di Belgrado e il Festpiele di Berlino hanno coprodotto TRISTI TROPICI, liberamente ispirato al testo Tristes Tropiques di Claude Lèvi Strauss, spettacolo per 5 danzatrici sulle musiche originali di Francesco Giomi.
Sempre nel 2010 la Compagnia ha iniziato un progetto quadriennale, su richiesta del Thèâtre du Merlan Scène Nationale à Marseille e di Marseille 2013 Capitale europea della cultura, dal titolo l’ARTE DEL GESTO NEL MEDITERRANEO, un percorso che è partito proprio dalla città francese per investire alcuni luoghi simbolici del bacino del Mediterraneo. Un viaggio nell’identità dei territori e nell’età dell’uomo verso la scoperta e la creazione del gesto poetico come forma d’incontro e di conoscenza. Tra le tappe già realizzate del progetto si ricorda: Scampìa/Napoli in collaborazione con Punta Corsara Fondazione Campania dei Festival e il Teatro Stabile di Napoli nel dicembre 2010, Barcellona in collaborazione con il Festival Grec nel giugno 2011, Arles con il Theatre d’Arles nel dicembre 2011.
Nel 2011 Virgilio Sieni è stato insignito di tre prestigiosi riconoscimenti:
il Premio Lo Straniero diretto da Goffredo Fofi con la seguente motivazione:
“Virgilio Sieni è uno dei protagonisti della danza contemporanea italiana. Coreografo e danzatore, è tra i pochissimi capaci tramite il movimento di dar vita a composizioni che parlano ancora dell'”umano”, delle sue debolezze e fragilità. A partire da una solida riflessione teorica e filosofica, le opere di Sieni poggiano la loro concretezza sulla dinamica del corpo, senza decorazioni ridondanti né conclamati esibizionismi. L’intimità dello sguardo e la capacità di vedere oltre le apparenze si manifestano chiaramente nell’ultimo lavoro Tristi tropici, che mostra il lento declino delle civiltà occidentali, la rottura del legame con la loro parte femminile e con quella animale, e in definiva con la parte che è del sacro. Dal 2007 Sieni porta avanti un importante lavoro di “trasmissione del gesto” che coinvolge bambini, anziani, non vedenti e danzatori professionisti, in un arcipelago di attività legate all’idea di una “democrazia del corpo”.
il Premio della Critica 2011 promosso dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, con la seguente motivazione:
“Per la ricerca incessante di un sempre più ardito linguaggio della danza in ineludibile relazione col pubblico. Virgilio Sieni, grande protagonista della danza contemporanea, si confronta sin dalle origini con le maggiori esperienze internazionali, sa sempre, con la sua compagnia, ospite di rilievo dei più importanti festival, delle più prestigiose rassegne di danza. Tantissimi i riconoscimenti, gli attestati di stima. Tra le numerose opere si ricordano, in particolare, l’assolo “Goldberg Improvisation”, sulla scena con Bach, e “La natura delle cose”, un’intensa relazione di fisicità, poesia e pensiero filosofico. Firenze, dove ora Virgilio Sieni viene premiato, è la sua città. Qui ha anche fondato e dirige Cango Cantieri Goldonetta, un centro creativo nell’Oltrarno con laboratori, inviti, sperimentazioni, fondamentale ancora una volta la doppia tensione, di legame al territorio, con quanto è più vicino, e di ampia, aperta visione sulla ricerca anche più distante. Così, mentre si concretizzano progetti pluriennali a livello europeo – in particolare per l’Arte del gesto nel Mediterraneo – Sieni continua la sua tournée nazionale e internazionale con “Osso”, dove è in scena con suo padre. E tanti gli incontri di calda, stupita emozione con gli esiti dei suoi percorsi nelle case, nei laboratori di artigiani, ad agire gli stessi abitanti, lavoratori e famiglie, svelando inattesi significati, valori estetici per i gesti, i movimenti, nella relazione con gli spazi abitati, vissuti quotidianamente. Un artista di denso spessore Virgilio Sieni, presenza essenziale per la danza, il teatro e la ricerca anche oltre la scena.”
il Premio UBU Speciale 2011:
“Non solo per il complesso del suo lavoro sul movimento ma anche per la ricerca di nuovi linguaggi con interpreti non professionisti”
Dal 2003 Virgilio Sieni dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta: uno spazio da lui ideato, all’interno di in un edificio storico dell’Oltrarno di proprietà del Comune di Firenze, attrezzato per le pratiche del corpo, l’ospitalità di artisti, la ricerca sui linguaggi contemporanei dell’arte.
A partire dalle esperienze della Compagnia e di CANGO, nel 2007 Virgilio Sieni ha fondato l’Accademia sull’arte del gesto: un contesto innovativo finalizzato alla trasmissione delle pratiche artistiche e alla definizione di un nuovo rapporto tra formazione e produzione, rivolto sia a professionisti che a gruppi di neofiti della danza, dall’infanzia alla terza età ai non vedenti.
Cura una Collana Editoriale dal titolo Il Gesto in collaborazione con la casa editrice Maschietto Editore di Firenze.
Dal 2013 Virgilio Sieni è direttore della Biennale di Venezia settore Danza 2013-2015.
Sempre nel 2013 è stato insignito del titolo di CHEVALIER DE L’ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES dal Ministro della cultura francese Aurelie Filippetti.